
Allattamento materno

Dopo il parto in condizioni fisiologiche, la gran parte delle le mamme ha la capacità di produrre latte; ci sono, tuttavia, degli accorgimenti che possono favorire questo naturale processo.
Il latte materno contiene tutto quello che serve per una crescita ottimale del neonato e per i primi 6 mesi di vita del bambino. Dopo tale età i bambini cominciano a mangiare altri alimenti che li porteranno ad assumere altre sostanze nutritive indispensabili per integrare il latte materno che, tuttavia, rimane l’alimento principale per tutto il primo anno di vita.
Il latte contiene un’enorme quantità di nutrienti, e ancora oggi vengono identificate nuove sostanze che ne fanno parte. Accanto alle proteine, ai grassi, agli zuccheri, alle vitamine e ai minerali che sono perfettamente bilanciati tra di loro per ottimizzarne l’assorbimento a livello dell’intestino, si trova un gran numero di altre sostanze con funzioni specifiche.
Ad esempio, il latte contiene degli enzimi che permettono la predigestione dei grassi in modo che siano più facilmente assorbibili dall’intestino immaturo del neonato. E ancora: fattori di crescita che consentono la maturazione dell’apparato digerente; numerosi agenti antinfettivi che proteggono il neonato da malattie causate da batteri, virus, parassiti e funghi.
Infatti I bambini nutriti con latte materno si ammalano meno di quelli che ricevono una formula artificiale. Questa protezione, inoltre, non si limita al solo periodo dell’allattamento e non si limita alle malattie infettive. I bambini allattati al seno, infatti, saranno più protetti anche dal diabete, da alcuni tipi di tumore, soffriranno meno di obesità e saranno dotati di un quoziente intellettivo più alto a parità di altri fattori (ambientali e genetici).
Ma anche le mamme che allattano ricevono i loro vantaggi, avranno un minor rischio di avere un tumore dell’ovaio o della mammella
COSA MANGIARE DURANTE L'ALLATTAMENTO?
Adottare una dieta il più possibile varia ed equilibrata senza eccedere e ricordando che sono necessarie fornire appena 500 kcal aggiuntive rispetto al periodo precedente la gravidanza.
Durante l’allattamento al seno i cibi da evitare (o quantomeno da limitare) sono i pesci predatori di grossa taglia (luccio, sgombro, pesce spada, tonno eccetera), che possono accumulare metalli pesanti; una raccomandazione questa che andrebbe estesa, in generale, a tutta la popolazione.
L’assunzione di caffè durante l’allattamento al seno è possibile, tuttavia è bene non superare le 2-3 tazzine al giorno, per via del passaggio di caffeina nel latte (ciò può produrre irritabilità nel neonato).
Da evitare quanto più possibile l’alcol, che ha un’elevata capacità di passare nel latte; qualora ne venisse assunta una piccola quantità, si raccomanda di attendere almeno due ore prima di allattare il bambino.
Si possono invece assumere con estrema tranquillità: legumi, tutti i tipi di verdure (anche cavolo ecc.), E non è assolutamente necessaria la "dieta del brodo di pollo"
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COLOSTRO E MONTATA LATTEA
Il latte prodotto durante le ultime settimane di gravidanza e i primi giorni dopo il parto si chiama colostro. Ha un colore giallastro, esso contiene sostanze utili per le difese immunitarie del bambino (anticorpi, enzimi, ecc.),
Il colore del colostro non deve far paura, ed anche se esso fuoriesce a gocce è estremamente importante per il neonato. Infatti nei primi giorni di vita, al neonato sono sufficienti piccole quantità di colostro per ogni singola poppata al fine di coprire il suo fabbisogno di nutrienti: non sono indicate supplementazioni con acqua, soluzioni glucosate o formule lattee. Man mano che trascorrono i giorni, il colostro cambia di colore e modifica la sua composizione e il suo aspetto (si parla in questa fase di latte di transizione) fino ad assumere il colore bianco del latte; in genere si usa il termine “montata lattea” per indicare il graduale passaggio dal colostro al latte maturo, che arriverà intorno al decimo giorno.

L' avvio dell’allattamento al seno nei primi giorni è molto importante ed esso è favorito dal contatto "pelle a pelle", che consiste nel porre il neonato sul corpo della madre, subito dopo la nascita, dopo averlo ben asciugato e coperto. Questa pratica ha il vantaggio di favorire l’avvio della prima poppata, di ridurre il rischio di ipoglicemia e di stabilizzare la temperatura corporea e il battito cardiaco del piccolo, oltre a fornire uno stimolo positivo per la produzione di latte.
Se le condizioni di salute della mamma o del neonato non consentono di eseguire un contatto pelle a pelle in sala parto, sarà importante avviare l’allattamento il prima possibile, non appena le condizioni lo permetteranno.
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ALLATTAMENTO A RICHIESTA
Fin dalla nascita i neonati hanno bisogno di essere allattati a richiesta, ovvero di avere la possibilità di attaccarsi al seno ogni qual volta lo desiderino. I primi segnali di fame consistono nel cosiddetto “riflesso di ricerca”: il neonato comincia ad aprire gli occhi, a girare la testa e a sporgere in fuori la lingua in cerca della mamma. Il pianto è da considerare un segnale tardivo di fame.
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